
Oggi mi sono svegliato un po' stanco, niente allenamento, giro nel bosco a funghi (pochissimi, contabili da alcune dita di una mano), pranzo, 4 partitine a Dialhex, due letture ed è già sera.
Ogni giornata è scandita da una lista di avvenimenti che ci starebbero su un post-it. E invece di godermi il tempo, medito sulla sua corsa. Quest'anno va così.
Le mie coscie bruciano sempre meno: il dolore di un paio di ore scarse di intenso allenamento di 5 giorni fa è continuato per tutti i 5 giorni. Per lo meno discreti salti tra discreti muretti l'hanno camuffato in quasi dolce miele.
L'idea iniziale era quella di superare me stesso, con grandi imprese fisiche. Sul posto, invece, mi sono dilettato in tante nozioni base. La cosa mi è andata a genio, però una settimana in più per camminare su qualche tubo di gard-reil e provare alcuni salti impegnativi, accoppiati da alcuni vault, sarebbero stati orgasmo puro.
Ma non importa.
Sono contento di aver avuto alcuni complimenti dagli autoctoni, di essermi divertito, e di aver affrontato diversamente alcuni percorsi, diciamo con la testa più da traceur - ad oggi questa definizione ancora mi fa sorridere.
Adesso è sera, e mentre scrivo penso a domani mattina, in cui scalfirò per l'ultima volta la doppia serie di piloni di cemento, al fatto che non ho letto quasi nulla (ma sto recuperando) e a quanto vorrei davvero essere meno preso dal finale di queste ferie che ancora finale non è.
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