
Ancora oggi la scatola siede, anzi, padroneggia, sopra la tv.
Devo avere ancora da qualche parte il psd originale.
Fare la cover per un gioco.
Uno dei miei sogni di infanzia e adolescenza, che, senza che mi rendessi conto, è diventato realtà.
Ricordo ancora ora quando da piccolo stavo a letto, prima di coricarmi, scatola del nuovo gioco tra le mani, fissando l'immagine e fantasticando. Immaginavo di essere io l'eroe di turno e di vivere incredibili avventure.
In qualche modo sentivo che realizzare una copertina trasmettesse l'energia del gioco, della sua azione, dell'avventura vissuta dall'avatar raffigurato.
E, alle fine, così, dal nulla, ne ho avuto la possibilità.
Nessuno sforzo, nessuna reale competizione.
«Ti va di farla te?» (Si risparmia e abbiamo il controllo della cosa e evitiamo schifezze).
«Beh, si, chiaro che vorrei...». (Bello, si fantastico...).
Sarà che la copia non è mai arrivata in ufficio (l'ho comprato in un centro commerciale, di tasca mia...) eppure, non ho mai goduto a pieno di questo privilegio che mi investì nel precedente lavoro. Come dire, un'esperienza che non mi ha mai fatto saltare dalla sedia, almeno come ho sempre sognato.
Il gioco non è neanche un granché, oltretutto.
Uhm, sarebbe il caso di raccontare la sua storia - il non troppo strano caso del pazzo gioco copiato. Prossimo post.
Commenti
:)
Grazie, si, in effetti si.
Ho anche ritrovato il foglio delle matite originali: carta straccia, incredibile. Alla faccia dell'economia. :D
Sto finendo il post sulla storia del gioco, penso che tra sta sera e domani lo pubblico.
Spero di rileggerti, allora.. ;)