
Da oggi tutte le mattine del giovedì saranno dedicate al parkour, al disegno e ai progetti.
Ho deciso così con il nuovo contratto e mi è sembrata un'idea davvero geniale.
Non credevo che 4 ore mi rendessero di Buon umore - proprio con la B maiuscola - come è stato per oggi.
In realtà, dopo una settimana in malattia, ho solamente pulito casa e corso una mezz'ora, fatto un pò di spese e preso alcuni (3) libri nuovi.
Però questo senso di libertà mi ha fatto assaporare un dolcissimo gusto di un vero lusso che in qualche modo avevo dimenticato di poter possedere: quello del tempo.
La scorsa settimana ho finito in 2 giorni il mio ultimo libro di Corona, breve antologia di racconti di Erto, come pure un making of su La sposa cadavere di Burton, davvero interessante, anche se, come al solito, tutti tendono a elogiarsi e parlar bene l'un dell'altro.
Oddio, magari si trovano tutti bene nelle varie collaborazioni, ma, come da speciali di DVD, puntualmente «quello è un grande..», «adoro lavorare con lui..», «una creatività mia vista..» e tanti alt(r)i «bla bla bla» che, almeno un pò, mi sanno di finto.
Con il parkour ho incominciato a fare ripetizioni di 50 salti su 2 muretti, in sequenza.
Prima su uno alto (tutto a gambe pari), poi giù su uno più basso, giro, ritorno in salto su quello alto, e conclusione sulla posizione di partenza. 50 volte è faticoso, ma tempera.
E poi via di saltelli sul muro alto con le mani in appoggio. L'obiettivo è saltarlo con le mani come leva mentre le gambe stanno al petto.
I piedi toccano terra solo nella fase di atterraggio.
Altri 50...
Gli adominali ringraziano.
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