
La mia piccola, dopo una settimana di malattia e conseguenti super coccole, è entrata in una fase ribelle, rispondona e disubbidente. Io, per risposta, urlo e talvota le tiro le orecchie.
Disidicevole, ma fino a oggi non son riuscito a trovare altre azioni più efficaci. Il bello è che non funzionano.
Mi chiedo se riuscirò a raggiungere lo stesso risultato toccato dai miei su di me. Mi chiedo anche se è solo merito loro, o se in qualche modo io abbia contribuito con il mio carattere nello sviluppo di quello che sono.
Mi chiedo se ce la farò assieme alla mia compagna che non ha la mia stessa visione della vita, che spesso fa del disorodine un arte e che non possiede quell'amore per la casa che desiderei.
Inoltre sono troppi i litigi - una via senza dare precedenza.
Al momento esprimo la mia energia al meglio nella corsa e, in qualche modo, credo di non essere capito. Forse fuggo, cedo, lascio perdere.
Rifletto perchè spesso non do davvero il massimo e perchè esitare. Non focalizzo, di sicuro, completamento sul kaizen.
Oggi, domenica, mi son svegliato alle 7 e ho fatto un'ora e 8 minuti di corsa salendo su muretti e saltando ostacoli. É stato un'immensa stancante gioia e mi son reso conto che il mio corpo è tutto sommato ben allenato. Ma il senso di incompletezza rimane.
Questa settimana per fare un banner per Sp.3 ho temuto di non riuscire e ho lavorato con l'angoscia di non fare in tempo. É arrivata anche la macchina nuova ma la notizia mi ha incredibilmente spaventato, invece di farmi gioire all'istante.
Di sicuro devo studiare un metodo per rifarmi di questa spesa in tempi stretti. I costi della vita sono molti e non mi sento a mio agio con le spalle poco coperte.
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